Tutto il cinema del mondo, ricorda oggi, lunedì 1 febbraio, Joseph Frank Kesaton detto "Buster", ovvero indistruttibile, dopo una rovinosa caduta sulle scale di casa.
Il piccolo Buster era allora appena un bambino ma il padre, artista di vaudeville e capocomico di una piccola compagnia di teatranti, lo allenava già alla dura scuola del palcoscenico e credeva talmente tanto nel talento del figlio da finire sanzionato dalla città di New York per sfruttamento di minore.
A New York, incontra Natalie Talmadge, segretaria personale di un divo del cinema comico.
Keaton la sposa nel 1921 e, grazie a lei, ottiene il primo contratto per il cinema (40 dollari a settimana) proprio da Arbuckle.
Buster Keaton in soli tre anni scrive, gira ed interpreta 23 cortometraggi.
E' il momento della gloria e della felicità, ma anche della crisi creativa davanti al cinema sonoro.
Il pubblico si stufa delle commedie di Keaton e, quindi, rivolge la sua attenzione verso altri lidi.
Abbandonato dalla moglie, precipita in una profonda depressione e si rifugia nell'alcool.
La sua stagione è finita e, bisogna aspettare il 1960 perché Hollywood si ricordi di lui con un tardivo Oscar alla carriera.
Muore sul set di "Dolci vizi al foro", nel 1966, dopo una serata al tavolo da gioco.
Non sapeva di essere malato terminale.
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